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Testimonianza-Liberato-Dalla-Droga-1

 

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Liberato dalla droga: " Testimonianza "

La mia felicità è un dono di Dio

Ho iniziato a drogarmi durante l’adolescenza e, nel giro di dieci anni, mi sono trovato preso

 in quella tremenda spirale. Credevo di essere felice, ma non si trattava che di un piacere

 fugace che bisognava rinnovare continuamente. “Viaggi ”, evasioni dalla realtà, cure di

 disintossicazione, ecco come si svolgeva la mia vita


E ciò mi costava caro!

A un certo punto, il più importante spacciatore del luogo divenne il mio migliore amico. Un

 giorno, egli interruppe tutto: smise di andare al solito bar mal frequentato, di drogarsi e,

ovviamente, di spacciare la droga. “ È Gesù che mi ha cambiato”, diceva. 


Io mi beffavo di lui e pensavo che si comportasse così per discolparsi.

Smisi di frequentarlo, ma egli veniva a trovarmi per parlarmi di quel Gesù che lo aveva

 trasformato. Quel ragazzo, che non era mai stato capace di mettere ordine nella sua vita,

 aveva trovato un lavoro, un alloggio, e sembrava felice.


È stata la sua gioia a farmi invidia. Mi invitava continuamente al suo gruppo di preghiera, e

 un giorno mi lasciai trascinare. 


Notai subito che i partecipanti erano diversi dagli altri; non erano come la gente nella

 strada che spesso cammina a testa bassa, senza cercare contatti. Guardavano gli altri negli

 occhi, erano sorridenti, parlavano di Dio in modo semplice. Ciò non mi impedì di sentirmi

 a disagio; mi domandavo cosa facessi in quel luogo…

Passarono alcuni mesi.


Tornai al gruppo di preghiera perché c’era qualcosa che mi attirava. Per la prima volta mi

rivolsi a Dio: “Dio, se esisti veramente, se puoi fare qualche cosa per me, fallo adesso”.

 All’istante sentii una grande pace. Rientrato a casa, avevo l’impressione che Gesù fosse

 accanto a me.

Quando lo raccontai ai miei, mi diedero del pazzo.

 
Ma ciò che mi preoccupava era la mia situazione: avevo messo in piedi un commercio poco

 pulito… Dovevo interrompere tutto? 


E in questo caso che ne sarebbe stato di me?

Passai sei mesi terribili. Non riuscivo a smettere di drogarmi, anzi giunsi ad aumentare le

 dosi per far tacere i combattimenti interiori.

Poco tempo dopo, ricevetti una telefonata da mia sorella. Senza sospettare nulla di ciò che

 mi era capitato, mi raccontò che aveva trovato la fede e che era veramente felice. Mi

 confidai con lei spiegandole la mia situazione ed ella mi promise che avrebbe pregato per

 me.

Un giorno decisi di tornare dai miei genitori. 


Gettai via la droga che mi restava e, a partire da quel momento, il desiderio di riprenderla

 mi lasciò definitivamente. Il cambiamento che si è prodotto in me in pochi mesi è

 inspiegabile agli occhi dei miei conoscenti.

Chi avrebbe potuto credere che, nel giro di cinque anni, io potessi avere un lavoro onesto

e che mi piace, essere sposato, felice e tranquillo?

La felicità che ora provo è un dono di Dio!

 

 Il valore Quanto vali? Tu non sei solo una cosa, un'animale, un nome: hai un cuore, una mente, dei talenti, dei desideri, dei programmi e delle aspirazioni, ma nessuno ti apprezza. Ma no, c'è uno che ti cerca, che ti ama, è Gesù, che pronuncia il tuo nome con tanta tenerezza. Tu non sei un numero non sei una cosa, Lui ti conosce personalmente; conosce le tue sofferenze, i tuoi pensieri e ti ama, ti ama tanto. L'Eterno ti ha amato cosi tanto che prima che nascessi ha pagato un prezzo altissimo per farti essere felice: ha dato per te, l'unico Suo Figlio par strapparti dalla morte seconda, la morte eterna. Vedi quanto ti ama? Il prezzo che Lui ha pagato è il sangue di Gesù sparso sulla croce per salvarti da questo fango che scorre nelle menti e nei cuori. Ecco la risposta per te! Solo il Cristo può soddisfarti, perché il Suo amore dura per sempre! Lui vuole cambiare la tua vita, ma tu sei staccato da Dio e solo se accetti Gesù ritrovi il contatto: la scintilla d'amore scoccherà. Egli è stupendo. Cristo è vivente! Ecco la vita! Tu scoprirai che lddio ha un piano glorioso per la tua vita. Sei creato per l'eternità. Questa vita terrena è troppo corta; l'uomo è stato creato per vivere eternamente con Cristo. Non sciupare gli anni più belli della tua vita, non sciupare le tue energie, altrimenti gusterai delusioni, commetterai errori, uno dopo l'altro e berrai veleno amaro dalla coppa del mondo. Vuoi andare avanti così? Vuoi continuare in questa maniera? Riconosci che non sei quel «super man» che dici d'essere, riconosci di non essere quella «superdonna» che pensi d'essere, confessa che hai bisogno di una mano, una guida, un conforto. Rivolgiti al Signore: «Gesù, voglio il tuo amore: da solo non ce la faccio più. Salvami! So che Tu mi ami. Grazie perché per salvarmi ti sei sacrificato in croce. Ho voluto finora fare di testa mia, ma ora ho capito che solo con te la mia vita può acquistare il giusto valore. Perdonami, voglio fare la tua volontà. Vieni dentro di me e guidami». Ti senti riconciliato a Dio, sai ora l'amore e la gioia di un Grande Iddio Vivente. Hai davanti una vita fantastica, diversa da tutti, Insieme al tuo Gesù che non ti deluderà, non ti tradirà, non ti lascerà, insieme al tuo Dio. Gesù avrà per te un valore assoluto, perché tutto crolla, ma Lui no; tutto passa ma Lui no; tutto sbiadisce e muore, Lui rimane in piedi nei secoli dei secoli e sono duemila anni che dice all'umanità: «Venite a me, voi stanchi di tutto, e Io vi darò pace nel cuore!».
Quando ce ne andremo da questa terra non potremo portarci dietro nulla, solo Gesù, la Vita, il vero valore di Dio, il valore inestimabile dell'anima tua che in Lui vivrà in eterno. Il messaggio dell'Evangelo è stato spesso rappresentato da molti simboli. In questo mese «Voce Pentecostale» desidera presentare un messaggio di salvezza attraverso un oggetto piuttosto inconsueto, più commerciale che… spirituale: un assegno circolare. É mai possibile che un assegno possa dare un'applicazione spirituale? La risposta è affermativa. Tutti quanti noi abbiamo visto, almeno una volta un assegno; basta ricordare i mini assegni di qualche anno fa. Ebbene, possiamo notare che esso è formato da parti ben precise e definite che ora, con l'aiuto del Signore, vedremo assieme applicandole a verità spirituali. Come testo biblico vogliamo prendere 1 Timoteo 2:5-6; esso dice che solo Gesù è l'unico Mediatore tra Dio e l'uomo. Solo Gesù, Colui che ha emesso l'assegno circolare della Banca Celeste. È proprio così: anche il cielo possiede una sua banca che noi definiamo appunto Banca Celeste. Come possiamo vedere da questo grafico l'assegno contiene: 1. DATA d'emissione: Il compimento dei tempi, cioè il giorno in cui Dio ha mandato sulla terra il Suo Figliolo. Questo assegno, infatti, è in circolazione dal meraviglioso giorno della venuta di Gesù Cristo in questo mondo. Questa è una data importantissima, perché da quel momento è iniziato il conteggio dei giorni, dei mesi e degli anni avanti Cristo e dopo Cristo. 2. NOME dell'istituto di credito: BANCA DELLA VITA ETERNA. Anche essa come tutte le altre banche ha un capitale interamente versato ma, a differenza delle altre, essa ha come fondo sociale una risorsa illimitata.  Spesso succede che le banche terrene vanno al fallimento ma, essa no; non fallirà MAI. Perché? Perché la sua ricchezza immensa, di valore inestimabile, non è basata su oro ed altri preziosi terreni, ma e fondata e garantita dal sangue prezioso di Cristo. Troviamo la conferma di ciò in 1 Pietro 1:18-19. Da più di duemila anni questo istituto bancario emette assegni ma, il suo capitale non è mai venuto meno. Pensate quanto e ricco lddio; Egli è il Presidente della banca celeste e la dirige così bene che è in grado di arricchire spiritualmente tutti coloro che credono in Cristo. Alleluia!  3. PROMESSA di pagamento: Dio Padre ha sempre mantenuto fede alle Sue promesse. Anticamente Egli aveva promesso redenzione e salvezza e per questo ha mandato il Salvatore sempre pronto a ricevere tutti coloro che si accostano a Lui.  4. IMPORTO, cioè l'ammontare della somma: VITA ETERNA. Il giovane ricco che andò a Gesù disse: «Signore, cosa devo fare…?». In altre parole: «Quanto devo pagare per ereditare la vita eterna?» NIENTE! La vita eterna è il DONO di DIO, lo vediamo evidente in Romani 6:23. Quanto è grande l'amore dell'Eterno! 5. NOME del beneficiario: CHIUNQUE CREDE.
Quindi, chi può riscuotere questo assegno? Chiunque crede in Gesù. Tutti gli uomini potrebbero entrare in possesso della vita eterna, ma ahimè, non tutti credono. Se tu che leggi in questo momento non conosci ancora Gesù, sappi che puoi credere in Cristo ed andare anche oggi stesso alla Banca celeste e dire: Voglio «riscuotere» la Vita Eterna che mi è data in dono da Gesù.  6. NUMERO dell'assegno circolare: «Ed a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un pò di tempo, finché fosse completato il numero dei loro conservi». (Apoc. 6:11). Ogni assegno deve essere numerato, è necessario; anche gli assegni celesti sono numerati, cosi come ogni cristiano ha un proprio numero. Quando il numero dei credenti sarà compiuto, solo allora, verrà la fine.  7. FIRMA di un funzionario della banca: il più alto funzionario della Banca della Vita Eterna è GESÙ CRISTO. L'emissione di questo assegno risale al compimento dei tempi, ma è stato firmato in seguito, esattamente 33 anni dopo al Calvario, al luogo detto del teschio. Solo Gesù, in croce, spargendo il Suo sangue prezioso ha potuto rendere efficace ed attivo questo assegno. Egli ha firmato con un inchiostro indelebile, eterno, incancellabile: il Suo stesso sangue. Gesù è il nostro Garante e noi possiamo avvicinarci al trono di Dio Padre solo nel nome del Suo Figliolo perché dobbiamo ricordare che non vi è altro mediatore tra Dio e l'uomo se non Cristo Gesù Uomo. Attenzione: molti sono andati ed andranno a Dio presentando come loro garanzia altri nomi, ma sono stati e saranno in seguito delusi.  8. NON TRASFERIBILE: Il diavolo sta facendo circolare milioni d'assegni falsi, confondendo ed ingannando la gente. Come avere, perciò la certezza che l'assegno di cui stiamo parlando sia vero? Su questo assegno Dio ha posto un timbro inequivocabile, inconfutabile: «NON TRASFERIBILE», cosi da essere certo che solo il beneficiario possa riscuoterlo. Si, cari amici, diffidiamo delle imitazioni e dalla mezza verità. L'esperienza della salvezza è assolutamente e strettamente personale: non ha nessun valore, davanti a Dio, il fatto che il nonno, i genitori, gli zii o gli amici siano stati salvati. Questo fatto non garantisce a te che ancora non sei salvato, il dono della vita eterna. Proprio per questo la salvezza non è trasferibile ad altri. C'è qualcuno che ancora non possiede questo assegno? Ebbene, chiunque lo desidera può entrarne in possesso oggi stesso; basta andare alla Banca della Vita Eterna, presentarsi a Dio nel nome di Gesù ed Egli stesso darà con gioia quanto di più grande e prezioso possa esistere in questo mondo: la salvezza dell'anima. da Voce Pentecostale

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Questa testimonianza e solo mp3 non appena l'ascoltate ed io mettero l'altra con il video chiudete questa ed guadatevi il video perche ol video e molto pesante prima che si carica per la prima volta avrete modo di ascoltarla per la seconda volta lo chiudete subito o viceversa con il video Buon Ascolto Mandateci le vostre testimonianze se desiderate avere un trattamento vero simile o meglio Dio ci Benedica tutti amen

 

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O Eterno, al mattino tu ascolterai la mia voce; al mattino ti offrirò
la mia preghiera e aspetterò;
Salmi 5:3

L’unico libro completamente soddisfacente che sia mai stato scritto sulla preghiera, è la Bibbia. Tutte le altre trattazioni ci lasciano con la sensazione di profondità che non siano state toccate e di cime che non siano state scalate. In questo libretto non possiamo sperare di migliorare gli sforzi compiuti da altri. Tutto quello che possiamo fare, è compendiare alcuni dei più importanti principi sulla preghiera, sopratutto in relazione con l’argomento del discepolato cristiano.
    1. La miglior preghiera viene da una forte necessità interiore. Noi tutti abbiamo constatata questa verità. Quando la nostra vita è serena e placida, le nostre preghiere tendono ad essere opache ed indifferenti. Ma quando arriviamo ad una crisi, un momento di pericolo, siamo seriamente ammalati o attraversiamo un grande dolore, allora le nostre preghiere sono ferventi e piene di vita. Qualcuno ha detto che «la freccia che deve penetrare nel cielo deve essere lanciata da un arco che sia completamente teso». Un senso di urgenza, di incapacità, di cosciente bisogno è il seno dal quale nascono le migliori preghiere.
Sfortunatamente noi trascorriamo gran parte della nostra vita cercando di premunirci in vista di qualsiasi necessità. Con abili metodi commerciali accumuliamo delle abbondanti riserve contro ogni possibile contingenza. Unicamente con l’accortezza propria dell’uomo, raggiungiamo il punto in cui siamo ricchi e ricolmi di beni, e non abbiamo bisogno di nulla. Allora ci chiediamo come mai la nostra vita di preghiera sia tanto bassa e senza vita e perchè dal cielo non cade del fuoco come avvenne in esaudimento alle preghiere del profeta Elia. Se camminassimo realmente per fede invece che secondo ciò che vediamo, la nostra vita di preghiera sarebbe rivoluzionata.
    2. Una condizione necessaria per una vita di preghiera vittoriosa è anche che noi ci accostiamo a Dio «di vero cuore» (Ebrei 10:22). Questo significa che noi dobbiamo essere onesti e sinceri dinanzi al Signore. Non deve esservi ipocrisia. Per soddisfare questa condizione, non dovremo mai chiedere a Dio di compiere qualcosa che noi stessi siamo nella possibilità di fare. Non Gli chiederemo mai, ad esempio, di procurare il danaro per una Sua opera se noi stessi abbiamo danaro in eccedenza che potrebbe essere usato in tale maniera. Non ci si può burlare di Dio. Egli non risponde alle preghiere se ci ha già data la risposta che noi non siamo disposti ad usare. Ugualmente, non dovremmo pregare il Signore perchè mandi altri a compiere il Suo lavoro se noi stessi non siamo disposti ad andare. Migliaia di preghiere sono state elevate per i Mussulmani, gli Indù ed i Buddisti. Ma se tutti coloro che pregavano fossero stati pronti ad essere usati dal Signore per andare presso questi popoli, o personalmente o col loro denaro, probabilmente la storia delle missioni cristiane sarebbe stata più incoraggiante.
    3. La preghiera dovrebbe essere semplice, fiduciosa e senza dubbi. È anche troppo possibile diventare assorbiti dai problemi teologici connessi con la preghiera, ma questo contribuirà soltanto ad intorpidire i sensi spirituali. È meglio pregare che risolvere tutti i misteri sulla preghiera. Lasciate che i teologi tessano le loro teorie sulla preghiera; il semplice credente prenderà d’assalto le porte del cielo con la fiducia di un fanciullo. Agostino diceva: «Gli incolti prendono il cielo con la forza, e noi con tutto il nostro sapere non ci leviamo al di sopra della carne e del sangue».
    4. Per ottenere una vera potenza nella preghiera, non trattenete nulla per voi. Arrendetevi completamente a Cristo. Datevi completamente a Lui. Abbandonate tutto per seguire il Salvatore. È la dedizione che corona Cristo quale signore di tutto, quella che Egli ama onorare.
    5. Dio sembra dare particolare valore alla preghiera quando essa ci costa qualcosa. Coloro che si levano di buon’ora per pregare godono la comunione di Colui che, come essi, si levava di buon mattino per ricevere da Suo Padre le direttive per il giorno. Allo stesso modo, quelli che sono tanto ferventi da voler pregare per tutta una notte godono di una potenza divina che non può essere negata. La preghiera che non costa nulla non vale nulla; è soltanto un sottoprodotto di un cristianesimo a buon mercato.
Il Nuovo Testamento spesso collega la preghiera al digiuno. L’astinenza dal cibo può essere un valido aiuto dei nostri esercizi spirituali. Dal lato umano, esso consente chiarezza, concentrazione e acutezza. Da quello divino, sembra che il Signore sia particolarmente disposto a rispondere alla preghiera quando noi la anteponiamo al cibo necessario.
    6. Evitate le preghiere egoistiche. «Domandate e non ricevete, perchè domandate male per spendere nei vostri piaceri» (Giacomo 4:3). Per prima cosa nella nostra preghiera dovremmo preoccuparci degli interessi di Dio. Prima dobbiamo pregare: «Venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra com’è fatta nel cielo». E quindi potremmo anche aggiungere: «Dacci oggi il nostro pane cotidiano».
    7. Dobbiamo onorare Iddio con grandi richieste perchè Egli è un grande Iddio, Abbiamo fede da attenderci grandi cose da Dio. Giovanni Newton diceva: «Tu ti avvicini ad un re, porta con te grandi suppliche poiché il suo amore e la sua potenza sono tali, che tu non potrai mai domandare troppo». Quante volte abbiamo attristato il Signore attendendoci tanto poco da Lui. Ci siamo accontentati di trionfi tanto miseri, di risultati tanto piccoli, di aspirazioni tanto deboli per le cose di Dio, da non lasciare in quelli che ci circondano l’impressione che il nostro Dio sia un grande Dio. Non Lo abbiamo glorificato agli occhi di coloro che non Lo conoscono con una vita che ha attirato l’attenzione e suscitato curiosità sulla potenza dalla quale era sostenuta. Troppo spesso non è stato detto di noi, come venne detto dell’apostolo: «Essi hanno glorificato Iddio in me» (E. W. Moore).
    8. Nel pregare dobbiamo per prima cosa accertarci se siamo in armonia col volere di Dio per noi. Quindi dobbiamo pregare con la fede certa che Egli ascolterà e risponderà, «E questa è la confidanza che abbiamo in lui: che se domandiamo qualcosa secondo la sua volontà, Egli ci esaudisce; e se sappiamo ch’Egli ci esaudisce in quel che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo domandate» (1 Giovanni 5:14-15).
Pregare nel nome del Signore Gesù significa pregare secondo il Suo volere. Quando veramente preghiamo nel Suo nome è come se Egli stesso presentasse la richiesta a Dio, Suo Padre. «E quel che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figliuolo. Se chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò» (Giovanni 14:13-14). «E in quel giorno non rivolgerete a me alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che quel che chiederete al Padre, Egli ve lo darà nel nome mio». (Giovanni 16:23). «Ed anche in verità vi dico: Se due di voi sulla terra s’accordano a domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli. Poiché dovunque due o tre son raunati nel nome mio, quivi son io in mezzo a loro» (Matteo 18:19-20).
«Chiedere ‘nel Suo nome’ significa essere presi per la mano e condotti in preghiera da Lui; significa per così dire, che Egli si inginocchia al nostro fianco e che i Suoi desideri si riversano nel nostro cuore; significa questo. Il «Suo nome» significa quello che Egli è, la Sua natura, e perciò pregare nel nome di Cristo deve significare pregare secondo la sua benedetta volontà. Posso pregare chiedendo ciò ch’è male nel nome del Figliuolo di Dio? Quello per cui io prego dovrebbe essere realmente un’espressione della Sua natura. Posso farlo nella preghiera? La preghiera dovrebbe spirare la potenza dello Spirito Santo, la mente di Cristo, i desideri di Cristo in noi e per noi. Che il Signore ci insegni sempre di più a pregare nel Suo nome! Non dovremmo mai chiudere una preghiera senza le parole «Nel nome del Signore Gesù», ma allora anche tutta la supplicazione deve essere permeata, penetrata dal benedetto nome di Gesù, tutto secondo quel nome». (Samuel Ridout).
    9. Se la nostra vita di preghiera deve essere veramente efficace, dobbiamo tenere conti a breve scadenza con il Signore. Con ciò vogliamo dire che occorre confessare ed abbandonare il peccato non appena ci rendiamo conto che esso è entrato nella nostra vita. «Se nel mio cuore avessi avuto di mira l’iniquità, il Signore non m’avrebbe ascoltato» (Salmo 66:18). Dobbiamo dimorare in Cristo. «Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto» (Giovanni 15:7). La persona che dimora in Cristo gli è così vicina da essere piena della conoscenza della volontà di Lui. Essa può così pregare intelligentemente ed avere la certezza della risposta. Per vivere una vita dimorante in Cristo è necessario che noi obbediamo ai Suoi comandamenti. «E qualunque cosa chiediamo la riceviamo da Lui, perchè osserviamo i Suoi comandamenti e facciam le cose che gli son grate» (1 Giovanni 3:22). È necessario che la nostra anima sia nel giusto stato se vogliamo che le nostre preghiere ricevano ascolto ed ottengano risposta (1 Giovanni 3:20).
   10. Non dovremmo pregare soltanto in determinati momenti della giornata; dovremmo sviluppare un atteggiamento di preghiera, così da comunicare col Signore mentre camminiamo per la strada, guidiamo l’auto, siamo al tavolo di lavoro, o in casa. Un esempio classico di questo tipo spontaneo di preghiera ci è dato da Neemia (Neemia 2:4). È una buona cosa dimorare «nel ritiro dell’Altissimo» invece di farvi visite occasionali.
    11. Infine le nostre preghiere dovrebbero essere specifiche. Noi potremo vedere delle chiare risposte solo quando pregheremo per qualcosa di definito.
La preghiera è un meraviglioso privilegio. Con essa possiamo, come diceva Hudson Taylor, imparare a smuovere gli uomini per mezzo di Dio. «Quali ministeri sono a nostra disposizione per operare miracoli nel meraviglioso regno della preghiera! Possiamo portare lo splendore del sole in luoghi tristi e freddi. Possiamo accendere la lampada della speranza nel carcere della disperazione. Possiamo sciogliere le catene dai piedi dei prigionieri. Possiamo portare sprazzi di luce e pensieri che parlano di casa in lontani paesi. Possiamo portare celesti ricostituenti a quelli che sono spiritualmente deboli, anche se si affaticano al di là dei mari. Miracoli in risposta alla preghiera!» (J. H. Jowett).
A ciò uno scrittore di nome Wenham aggiunge la sua testimonianza: «La predicazione è un raro dono; la preghiera è un dono ancora più raro. La predicazione, come la spada, è un’arma da usare a distanza ravvicinata; quelli che sono lontani non possono esserne raggiunti. La preghiera è come un fucile; ha una portata maggiore ed in alcune circostanze è anche più efficace».